Talentuosa barlady, alchimista di erbe, spezie e colori, Terry Monroe è una vera e propria icona della mixology più sofisticata e originale, fuori dal tempo e dagli schemi. Aromatière ed erborista, è proprietaria di Opera 33, il suo locale, collabora con scuole di bartender, è taste hunter di aziende di distillati e ambassador di brand di beverage.

Vulcanica, fantasiosa, appassionata, competente (molto), curiosa, instancabile, istrionica. Entrare nel mondo di Terry Monroe, un’autorità della mixology più creativa e capace, è varcare la soglia di Opera 33, variopinto e stravagante, apparentemente disordinato e vivacissimo locale di via Farini, a Milano. È una casa, quasi un piccolo teatro, di ordinatissimo caos e dai mille ninnoli e orpelli, in una zona della città anticamente quasi abbandonata ma che da tempo ha ritrovato una sua dignità: Opera 33 è Terry Monroe, e viceversa. Entrambi sono identità, nel caso del locale da più di 25 anni, entrambi sono fuori dal tempo e dagli schemi. La strada di Terry è solo sua, figlia di una passione che nel tempo è diventata competenza. In origine avevo pensato a una classica intervista con l’alchemica barlady, ma sono bastati pochi istanti per cambiare idea: un dialogo fatto di domande e risposte avrebbe rappresentato un forte limite ponendo vincoli che Terry non merita. Molto meglio lasciarla libera di raccontarsi. È un racconto che si snoda fin dalla sua giovinezza, un viaggio tra fiori, colori, spezie, aromi e profumi, che porta a cocktail nuovi e rivoluzionari e a un’idea di mixology del tutto propria. Dopo aver intrapreso gli studi in scienze erboristiche, presto interrotti, ha iniziato a lavorare dietro al bancone del bar per raggiungere una sua indipendenza economica. Una scommessa, la sua, al sapore dell’azzardo, vinta grazie alla sua determinazione, al suo carisma e al suo talento. Inizia quindi, a soli 22 anni, il cammino di Opera Café, diventato poi Opera 33 (il numero si riferisce al civico della lunghissima via che lo ospita). Il talento è innegabile, così come lo è l’idea di sperimentazione partendo da colori, fiori, aromi e botaniche: del resto Terry ne sa parecchio e ha obiettivi ben chiari.

Terry si racconta: “ero una bambina curiosa ed entusiasta che avrebbe voluto fare la contadina, nascevo in un paesino della Lucania, sotto alberi di ciliegie e peri dai frutti piccoli e dolcissimi. Milano mi ha adottato, mi ha accompagnato nella mia crescita e nella formazione. Se chiudo gli occhi, rivivo ancora tutte le sensazioni di allora, di quando ero bambina: il giallo dell’uva e delle prugne, il violaceo profumo del vino, il giallo grasso e corposo dei nostri formaggi, l’odore freddo, rosso e metallico delle carni, il grigio umido dei vicoli in ombra. Non vedevo semplicemente il mondo a colori, ma lo assaporavo, lo toccavo, sentivo persino i suoi profumi a colori. La scienza si è inventata un nome per i tipi come me, le persone che fondono le percezioni, permettendo loro di scavalcare i recinti fra i sensi: siamo gli individui sinestetici. Una volta ci chiamavano poeti. Per Rimbaud, la A era nera, la E bianca, la I rossa, la U verde, la O blu. Questa sinestesia non mi ha abbandonato neppure nella vita adulta quando, dopo aver studiato erboristeria, ho trovato il mio posto dietro il bancone e ho voluto riempirlo di coloratissime bottiglie, spezie, profumi, erbe, liquori e oli essenziali, e ancora di alambicchi, fialette ed elisir. Così la mia vita da barlady ne ha contenuta mille altre: la contadina, l’erborista, l’alchimista, la pittrice e la strega. E forse anche la cartomante, pronta a intuire, prevedere, guidare i gusti delle persone, usando i colori come indizi di virtù nascoste, termini di un linguaggio implicito. Le domande che gli rivolgo sono poche: preferisci i sapori dolci o secchi? Qual è il tuo distillato preferito? E la stagione? Che pizza ordini di solito? E come prendi il caffè? La domanda più importante è però sempre la stessa: qual è il tuo colore preferito? O meglio: che colore sei?”.
Terry Monroe

Lucana di nascita e milanese d’adozione Terry Monroe, dopo gli studi in scienze erboristiche, apre nel novembre 1997, a soli 22 anni, il suo locale Opera Café diventato poi Opera 33, luogo di continua sperimentazione e considerato uno dei capisaldi della miscelazione milanese. Da Opera 33 nasce Speziology, il laboratorio delle spezie da cui hanno origine le consulenze e i corsi di formazione destinati ai barman, bar e ristoranti. Nel 2019 apre ORO scrt Room, cocktail society a cui si accede tramite passaparola e successiva membership. Dal 2012 collabora come docente di mixology con le migliori scuole per bartender, oltre a essere taste hunter (aromatière, tecnico esperto di aromi) per aziende che producono distillati e liquori. È anche ambassador di importanti brand di beverage, autrice di libri e creatrice di spirits.
Cromococktail, la miscelazione a colori

Si intitola Cromococktail e, come sottotitolo, recita La chimica del colore nella miscelazione contemporanea: è l’ultima fatica letteraria cromatica di Terry Monroe, da poco pubblicata da Hoepli. La dedica dell’autrice, unita al titolo e alla nota sopra riportata, non lascia dubbi sui contenuti: “ai fantasisti del banco bar che non rinunciano alle proprie radici e si esprimono sotto forma di colore. Ai palati che hanno assaggiato le creazioni presenti in questo libro”. Le quasi 300 pagine raccontano, attraverso 99 cocktail per mille tonalità, tecniche di miscelazione, preparazione, note sensoriali e ricette della protagonista, un mondo mixology che le è proprio, fatto di colori, sapori e personalità a misura; è la cifra stilistica, profesionale e identitaria di Terry Monroe.





