Distillazione e liquoristica sono parenti molto stretti, due anime della produzione di spirits decisamente affini. Per questo non sorprende che Bonaventura Maschio, brand storico della distillazione italiana famoso per grappe, distillati di uva, brandy, gin e, non ultimi, gli amari, abbia presentato due nuovi prodotti: un vermouth e un bitter, veri pilastri dell’aperitivo italiano. E non deve nemmeno meravigliare il fatto che sia una distilleria veneta a contribuire, per la sua parte, alla rinascita di due monumenti della mixology internazionale, nati rispettivamente a Torino e Milano.

Già nel medioevo e poi durante il Rinascimento a Venezia i mercanti della Repubblica del Leone di San Marco commerciavano vini pregiati, importavano e vendevano spezie. Quegli ingredienti alla base delle ricette del vermouth, che vide la luce a Torino per mano di Antonio Carpano, e del bitter, nato come bevanda curativa negli USA e quindi perfezionato a Milano nel 1860 da Gaspare Campari.

E proprio dalla tradizione e dal suo passato Bonaventura Maschio è andata ripescare metodi di preparazione e antiche ricette per creare il “suo” Bitter e il Vermut, scritto all’italiana nella bellissima etichetta dai tratti futuristi. La presentazione dei prodotti si è tenuta a Milano da Moebius alla presenza di Andrea e Anna Maschio, del marketing manager Francesco Zara, di Mauro Solera e Steve Righetto. Il progetto è partito da una ricetta, già presente in azienda, per la produzione, attiva nel secolo scorso, di un bitter decisamente diverso da quello attuale risultato di una rilettura in chiave moderna del concetto di bitter e connotato da una forte personalità. Trionfa da subito in una partenza decisamente amaricante, la genziana che entra subito in bocca e si va a stemperare grazie alle successive note di vaniglia e agrumi. Bello il rosso intenso del colore per un bitter corposo e deciso, perfetto per la miscelazione.

Più lunga la gestazione del progetto Vermut, durata circa tre anni. L’uvaggio di base è la Glera, il vitigno del Prosecco, ottenuta da uve leggermente appassite. Fra le botaniche che ne compongono il bouquet ecco l’assenzio – detto Wermut in tedesco da qui il nome del liquore voluto da Carpano – maggiorana, arancio dolce, camomilla, sambuco, macis e coriandolo, salvia sclarea e china. In bocca si percepisce dapprima la nota agrumata che cede il passo a camomilla e vaniglia e tutti gli altri aromi secondari ben equilibrati.
“È un vermut veneto” spiega Andrea Maschio, “volutamente differente dal classico piemontese. Un’unicità che abbiamo scelto di raccontare anche in etichetta dove si evidenziano le murrine a colorare il cielo e ricordare i fuochi d’artificio della Festa del Redentore che la terza domenica di luglio illuminano Venezia e i palazzi della Serenissima dipinti d’oro dietro insieme al Ponte di Rialto”.
Per l’occasione vermut e bitter Bonaventura Maschio sono stati proposti nei due super classici: Negroni e Americano, abbinati al Gin Puro sempre della stessa distilleria.